Descrizione
Il piccolo edificio per spettacoli posto sulla collina di Santa Teresa, fu scoperto e scavato alla fine degli anni venti. Interventi di restauro si datano agli anni del secondo conflitto mondiale e agli anni Cinquanta del Novecento.
La struttura non è molto grande ma nonostante ciò possedeva un discreto numero di posti a sedere, con una cavea dal diametro di 30m, accessibile tramite tre differenti ingressi, e che comprendeva un'orchestra larga circa 10m. Era suddivisa in 11 settori a forma di cuneo attraversati da un corridoio semicircolare e la zona più alta era accessibile tramite 2 rampe di scale. La scena presentava al suo interno, dietro il palcoscenico, 4 stanze (rivestite in marmo bianco), utilizzate al tempo dagli attori, ed una rampa di scale che portava ad un balconcino che si affacciava verso la cavea. Sul fondo della scena era inoltre presente un'uscita (utilizzata da spettatori, coro e attori) che conduceva ad un porticato, dove ci si poteva riparare in caso di sole forte o di pioggia. L'intera opera nonostante le numerose decorazioni presenti, come il colonnato che rivestiva la zona esterna della scena, o i pilastri (ornati da mezze colonne) che sostenevano la serie continua di fornici che ricopriva quasi l'intero teatro, non venne considerato all'altezza di molte altre opere, anche per il fatto che i marmi utilizzati non erano molto pregiati. Bisogna però prestare attenzione ad alcuni dettagli, come ad esempio il fatto che la cavea fosse rivolta verso ovest, questo per favorire l'illuminazione del sole durante gli spettacoli mattutini. Cadde in disuso con la distruzione dell'Impero Romano di Occidente, e venne riutilizzato come luogo di cottura delle ceramiche (è infatti stata rinvenuta una fornace in uno dei corridoi).